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Essere Felici in Amore: 10 Cose Che Ho Imparato

Essere Felici in Amore: 10 Cose Che Ho Imparato

Cosa troverai in questo articolo

Ho letto un articolo che mi è piaciuto tanto. Si intitolaL’Amore Non è Abbastanzaed è probabilmente il miglior articolo sull’amore dell’intera blogosfera. Dopo averlo letto ci ho riflettuto per parecchi giorni e ne ho parlato con diverse persone. Ho deciso di inserirne un pezzo come introduzione per questo articolo sull’amore. E quindi, come Essere Felici in Amore, se l’amore non è abbastanza?

“Love is great. Love is necessary. Love is beautiful. But love is not enough.”

Mark Manson

Essere Felici in Amore secondo Mark Mason 

Il testo di questo paragrafo è una traduzione dell’articolo Love is Not Enought del blog di Mark Mason.

“Ci hanno insegnato a idealizzare l’amore. A considerare l’amore una specie di medicina magica in grado di curare tutti i nostri problemi.

Fin da ragazzini leggiamo libri e guardiamo film dove l’amore è celebrato come l’obiettivo ultimo della vita, la soluzione di tutti i nostri dolori, la fine della sofferenza. Questa idealizzazione dell’amore ci porta a sovrastimare la forza dell’amore.

Come risultato, le nostre relazioni soffrono.

Quando crediamo che l’amore sia l’unica cosa di cui abbiamo bisogno, come cantava John Lennon, è possibile che scegliamo di ignorare TUTTI GLI ALTRI valori fondamentali come il rispetto, l’umiltà e l’impegno nei confronti delle persone che amiamo.

Dopotutto, se l’amore risolve tutti i problemi, perché preoccuparsi delle altre cose – le cose difficili?

Ma se cominciamo a pensare che forse l’amore non è abbastanza allora cominciamo a capire che le relazioni sane non vivono solo di emozioni e passione. Capiamo che ci sono valori più importanti nella nostra vita che semplicemente “essere innamorati”. E il successo delle nostre relazioni si basa proprio su queste valori più importanti.”

Vi consiglio di leggere tutto il suo articolo. È davvero illuminante.

Essere Felici in Amore: 10 Cose che ho Imparato – in 10 Anni

Sono innamorata da 10 anni.

Questo mi rende una fonte autorevole degna di dispensare consigli amorosi sull’Internet? No, infatti. E giuro che di solito non lo faccio 😂 

Ma nella mia aneddotica esperienza personale sento di aver raccolto una serie di storie interessanti da raccontare, e ho deciso di scriverle qui nella speranza che possano “parlare” a qualcuno.

essere-felici-in-amore-10-cose-che-ho-imparato-10-anni

1. Non dimenticare le buone maniere – aka: essere gentili

Fin da piccola ho sempre notato una cosa molto strana: gli adulti trattano gli sconosciuti e i conoscenti con estrema gentilezza, mentre trattano “male” le persone che conoscono bene, come gli amici, i figli, i genitori e i partner.

Come mai? La risposta che mi sentivo sempre rispondere è “eh ma quando sei in confidenza…”

Questa risposta non l’ho mai capita. Quando sei in confidenza puoi rispondere male? Puoi mancare di rispetto? Puoi non dire più “per favore” “grazie” e “scusa”?

Dall’altezza dei miei 8 anni, non mi sembrava un’idea geniale.

Da allora ho deciso che avrei trattato il mio futuro partner come un conoscente: con gentilezza. La confidenza c’è, si può parlare di tutto, davvero di tutto. Ma non c’è mai scortesia, sarcasmo, mancanza di rispetto, disprezzo.

(Secondo molti terapisti di coppia, il disprezzo segnala la fine di qualsiasi relazione. Quando la stima si trasforma in disprezzo, non c’è più niente da salvare: la relazione è finita.)

La mia linea “trattarsi come conoscenti” per ora ha funzionato. Cerco di mantenerla anche se non sempre è facile. Questa linea comprende:

  • no alle critiche distruttive quando l’altro sbaglia;
  • vietato gongolare quando si ha ragione;
  • no insulti di nessun tipo;
  • “grazie, prego, per favore, scusa” come origano sulla pizza (un sacco).

Questo vale anche al contrario. Se l’altra persone si prende troppe libertà con noi e smette di essere gentile, i nostri campanelli d’allarme devono partire a mille: qualcosa di grave sta succedendo.

Perché spesso nelle relazioni amorose tolleriamo comportamenti che mai, mai, mai tollereremmo in un rapporto di amicizia. E questo non va bene. Perché lo abbiamo detto prima: l’amore non è abbastanza. L’amore non è una giustificazione dei cattivi comportamenti. Senza rispetto, impegno e gentilezza, la relazione inaridisce e muore.

Dare per scontato che l’altra persona ci perdonerà ogni capriccio e scortesia “in nome dell’amore” è la ricetta per il fallimento.

2. Accettare che il partner NON ti legge nel pensiero

Mettiamo che vorresti tanto che il tuo partner organizzasse un romantico weekend a Parigi per il vostro anniversario

Questo NON succederà se dirai al tuo partner:

  • “Amore, hai visto che super offerte di voli per Parigi?”
  • “Parigi, non ci sono mai stata… sarebbe una bellissima destinazione per un anniversario…”

Nonostante queste frasi sembrino chiare ed esplicite per qualcuno… bè, non lo sono. Dicendo queste cose, NON andrete a Parigi, passerete l’anniversario nel solito ristorante, sarai infelice tutta la sera, darai la colpa al partner, lui/lei non capirà perché, non farete l’amore e di questo anniversario resterà solo un brutto ricordo.

Questo succederà se invece dirai:

  • “Amore, mi piacerebbe andare a Parigi per il nostro anniversario. Che ne pensi? Guardiamo insieme i voli?”
  • Oppure organizzi il viaggio e fai TU la sorpresa super romantica.

Il primo punto è chiaro, è una richiesta diretta. Se invece desideri l’effetto sorpresa in qualcosa che vuoi TU, TU devi organizzare la sorpresa, non c’è altro modo. NON C’E’. Nessuna hint del mondo potrebbe funzionare. 

In questo modo, avrai il perfetto weekend romantico a Parigi, sarai felice, farete l’amore tutti i giorni e vi rimarrà il ricordo di un’esperienza stupenda. Tutto questo solo perché hai accettato l’idea che il partner non può leggerti nel pensiero.

Questo vale per i problemi e le incombenze di tutti i giorni. No, lui/lei non si accorgerà che ci sono i piatti da fare. No, lui/lei non metterà via i calzini stesi da 4 giorni. Aspettarselo senza chiedere porterà solo a frustrazione, senso di solitudine (“devo fare tutto io”), e a non sentirsi amati.

Ho molto apprezzato il fumetto The Mental Load che tratta l’argomento della suddivisione dei compiti domestici. Secondo l’autrice NON bisognerebbe chiedere all’altra persone cosa deve essere fatto in casa, perché l’altra persona – che è adulta e vaccinata – già dovrebbe saperlo. E io ero d’accordo. Ma nel tempo la mia opinione è cambiata: la mia esperienza personale mi ha portato a credere che l’altra persona SA cosa deve essere fatto, ma magari non lo fa nei tempi e nelle modalità che noi riteniamo consone, e questo crea conflitti e risentimenti.

3. Esprimere TANTA approvazione e gratitudine

Quando si riceve un regalo o un viene fatto un lavoro in casa, è importante esprimere con grande entusiasmo e gratitudine l’attenzione ricevuta aiuta molto a creare una sensazione di soddisfazione da entrambe le parti. 

Quando questa gratitudine plateale manca, il partner che dà le attenzioni non si sente apprezzato, riducendo via via regali e servizi fino a non farne più. 

Il partner che di solito riceve le attenzioni si sente a sua volta sempre meno desiderato, perché nota che i regali e gli atti di servizio si rarefanno fino a scomparire. Questo vale sia per i regali fisici, sia per i lavori domestici condivisi.

Dire “grazie per quello che hai fatto oggi per me” non è scontato e, giorno dopo giorno, aumenta la soddisfazione del partner, che si sentirà sempre più volenteroso di donare e aiutare, felice che i propri sforzi vengano riconosciuti e apprezzati.

4. Essere consapevoli delle proprie emozioni

A volte ci sono delle giornate di merda. Siamo tristi, scontrosi e tutto ci urta all’inverosimile. Su chi possiamo scaricare tutte le nostre energie negative? No, prendersela con il partner non è la soluzione: non è mica un parafulmine!

Ecco cosa possiamo fare invece:

  • Riconoscere che sto provando un’emozione negativa;
  • Risalire all’origine dell’emozione: so cosa ha generato questa emozione? Ho avuto una brutta giornata al lavoro? È lo sbalzo ormonale del ciclo? Sono stressata, ho mangiato male, ho dormito male, non ho fatto abbastanza sport? Più frequenti saranno questi indagini introspettive, più facile diventerà individuare la corretta origine di ogni nostra emozione;
  • Gestire un’eventuale reazione esagerata (SAPENDO che è esagerata e che non è colpa di nessuno);
  • Cercare una soluzione per vivere questa emozione negativa senza fare danni finché non passa. Cosa può farmi sentire meglio? Parlarne? Stare da sola e camminare? Guardare Il Diario di Bridget Jones 12 volte di fila?

Le nostre emozioni sono una nostra responsabilità. Nostra e di nessun altro. Noi dobbiamo riconoscere le nostre emozioni e prendercene cura. Non possiamo assegnare colpe e responsabilità al di fuori di noi per come ci sentiamo dentro di noi.

Prima diventiamo consapevoli delle nostre emozioni, prima possiamo vivere serenamente la vita di coppia (e la vita in generale 😃).

5. Parlare il giusto Linguaggio dell’Amore

Secondo la teoria del terapista di coppia Gary Chapman l’amore si esprime e si percepisce in modo tanto preciso da sembrare un linguaggio a sé.

Questo comporta non poche difficoltà nelle coppie: spesso infatti i due partner parlano due linguaggi diversi senza accorgersene. Questo porta a litigi, incomprensioni e sofferenze.

Quando parliamo due linguaggi dell’amore diversi, per quanto ci sforziamo di comunicare il nostro amore, questo non arriva a destinazione, perché l’altra persona non capisce cosa stiamo dicendo!

E non riuscire a capire l’amore che ci viene dato, porta a non sentirsi amati. Non sentirsi amati rovina la relazione.

È quindi molto importante diventare “fluenti” nella lingua dell’altro per poter dimostrare amore nel modo più intuitivo per l’altra persona. Non sai qual è il tuo linguaggio dell’amore? Rimedia subito! 😃 Qui l’articolo per saperne di più.

Quando conosci i linguaggi dell’amore, li vedi dappertutto. Nei tuoi genitori, nei tuoi figli, nei tuoi vicini di casa (ciao Anna). Riconosci perfino cosa non va nelle altre coppie, e cosa potrebbero fare per amarsi meglio.

6. Non fuggire dagli scontri

“Che cos’hai?” “Niente”.

Mai successo? 😃 Eh. La tentazione è forte, lo so. Ma così non si va da nessuna parte. Vietato dire “Niente” solo per poter avere la soddisfazione di mantenere il cruccio più a lungo. Se diciamo “Niente” l’altra persona sa che non è vero, ma non capisce e non capirà mai cosa sta succedendo. Dobbiamo essere noi a dirlo, e noi a risolvere la situazione. E dobbiamo voler risolvere la situazione: dicendo “Niente” passiamo dalla parte del torto, perché stiamo dichiarando di NON voler risolvere la situazione.

Ma a volte parlare sembra impossibile. Io ho risolto con:

“Che cos’hai?” “Te lo dico dopo”.

Me ne sto un po’ per le mie, sbollisco la rabbia e poi gli dico il motivo per cui sono triste o arrabbiata. E parlandone si risolve tutto.

7. Dire di cosa hai bisogno

Tutti abbiamo dei bisogni. Bisogno di essere ascoltati, apprezzati, compresi, amati. Ma spesso non riusciamo a affermare a parole questi bisogni. E questo crea un bel po’ di problemi.

Parafrasando Rosemberg, autore di diversi libri sulla comunicazione empatica:

“Pensa a quanto è difficile capire di cosa hai bisogno per essere felice. Adesso pensa quanto è difficile per chi ti ama capire come darti le cose di cui tu hai bisogno senza che gli vengano dette”.

Imparare a riconoscere i nostri bisogni e a esternarli a parole è forse la base di ogni rapporto felice e funzionale. 

Sapere e saper dire di cosa abbiamo bisogno non è facile per niente. Ma a volte lo sappiamo; è dirlo che ci sembra… sciocco.

I nostri bisogno sono spesso sciocchi e imbarazzanti: “Ho bisogno che tu mi dica che sono bella”; “Ho bisogno che mi abbracci e mi ascolti senza cercare di risolvere i miei problemi”; “Ho bisogno che mi accarezzi i capelli e che mi dici che andrà tutto bene”. 

Capire quello di cui abbiamo bisogno spesso significa accettare di essere fragili, sciocchi e banali. Ma è fondamentale essere sinceri e dire quello di cui abbiamo bisogno veramente. Solo così l’altra persona potrà capirci e darci ciò di cui abbiamo bisogno. Solo così possiamo essere felici, perché siamo felici solo dopo che i nostri bisogni sono stati soddisfatti.

Come scrive Rosemberg, è importante essere il più specifici e concreti possibile quando esprimiamo agli altri i nostri bisogni. E questo non è facile! Ad esempio dire:

“Ho bisogno che mi aiuti di più in casa” è troppo vago: cosa vuol dire “di più”? E “mi aiuti” a fare cosa? Dire invece:

“Ho bisogno che oggi lavi i piatti e fai la lavatrice” può fare la differenza: il messaggio arriva chiaro, chi lo riceve capisce subito cosa desideriamo e può soddisfare agilmente il nostro bisogno.

8. Smettere di voler avere ragione

Su Reddit ho trovato una frase che andrebbe incisa nella pietra: “Se hai torto, dillo subito. Se hai ragione, stai zitto!”

Tutti odiamo quella persona che gongola all’infinito “Vedi? avevo ragione, avevo ragione…!” e desideriamo solo fargliela pagare. In che modo? Essendo noi, la volta dopo, la persona che può dire “Ah! Vedi, avevo ragione io!”

Ma se questo cerchio si rompesse? Se nessuno mai gongolasse perché ha ragione E SE NE STESSE ZITTO?

La persona in torto non proverebbe alcun risentimento. Forse una punta di vergogna perché ha sbagliato, ma si sentirebbe sollevata da non dover subire l’umiliazione del “Vedi, te l’avevo detto”. Forse, quindi, non sentirebbe il bisogno di vendicarsi avendo ragione a tutti costi la volta dopo. 

Non voler avere ragione è fondamentale, è importantissimo: perché non ce l’ha insegnato nessuno? Eppure è una grande verità: “Ho ragione” e “Sono felice” sono spesso i diametri opposti dello spettro della felicità di coppia. 

Quando sbagliamo dobbiamo ammetterlo subito e chiedere scusa.

Quando abbiamo ragione, stiamocene zitti. 

9. Dire “Scusa” e “Hai ragione” più di quanto credi sia necessario

Il mio capo una volta mi ha detto: “Nel dubbio, chiedi scusa; a te non toglie niente e può fare la differenza per chi ti ascolta”. All’epoca non ero convinta di questa teoria. 

“Se dico “scusa” significa che ho sbagliato”, pensavo. E se ho sbagliato significa che sono in difetto, che non ho lavorato bene, che sono criticabile.

Ci ho messo un po’ di tempo – e qualche lettura – a capire che non è così. Più ci scusiamo, ci mostriamo vulnerabili e imperfetti, più l’altra persona si sentirà a suo agio a essere vulnerabile e imperfetta a sua volta… e quindi a scusarsi.

Ci hanno insegnato che dire “hai ragione” sia la sconfitta più grande che possiamo subire. Che solo noi abbiamo ragione, e che se non l’abbiamo non dobbiamo ammetterlo nemmeno sotto tortura. Eppure tutti noi sbagliamo, abbiamo torto e ragione su 100 cose diverse ogni giorno. Perché dire “hai ragione” dovrebbe essere tanto grave?

Allenati a dire “Hai ragione” ogni volta che se ne presenta la possibilità. Se non sei abituata/o, sembra difficilissimo, ma prova! Le persone ne rimarranno impressionate. E si instaurerà un ciclo positivo opposto a quello del punto precedente: più spesso diamo ragione all’altra persona, più disponibile sarà l’altra persone a dare ragione e noi quando sarà il momento. 

(Mi raccomando: IMPORTANTISSIMO non gongolare quando questo accadrà 😃)

10. Imparare ad ascoltare per davvero: non cominciare nessuna frase con IO

Fai un test: ascolta un amico che parla. Segnati tutte le volte che vorresti interromperlo con una frase che comincia con “IO”. Ecco: non stai ascoltando veramente. Stai sfruttando le sue parole come mezzo per introdurre la tua vita e la tua visione. Non lo stai ascoltando: stai aspettando un gancio per poter parlare di te. 

E se ci pensi… che senso ha? Quando parli, ti limiti a ripetere cose che sai già. Di rado ci interessa aiutare l’altra persona con quello che diciamo. Solo ascoltando possiamo davvero imparare, capire e connettere.

Ascoltare veramente l’altro non è facile: non sempre ci interessa cosa ci viene detto; a volte siamo stanchi; a volte vorremmo fare tutt’altro.

Ma in una coppia questo sforzo è dovuto: proviamo a non cominciamo nessuna frase con “IO”, né cerchiamo di introdurre i nostri aneddoti. Ascoltiamo con attenzione e facciamo domande sull’argomento che l’altra persona ha deciso di affrontare.

“Quanto parli stai solo ripetendo qualcosa che sai già. Ma se ascolti potresti imparare qualcosa di nuovo”

Dalai Lama
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Conclusioni: Come Essere Felici in Amore

Ma chi sono io, per dare consigli sulla felicità di coppia? Nessuno 😃 Come tutto quello che troverai nel mio blog, questo articolo è un mix di esperienza personale e letture interessanti. 

Se hai trovato utile qualcuno dei punti qui sopra, ne sono davvero felice! Condividilo con chi pensi possa trovarlo interessante e scrivimi cosa ne pensi tu nei commenti.

Al prossimo articolo! 

Michela

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Michela

Ciao! Sono Michela e questo è il mio blog. Grazie di aver letto fino a qui!

Questo articolo ha 4 commenti.

  1. Elen

    Ho trovato il tuo blog per altro e mi sono imbattuta in questo articolo. Ho sorriso alla fine della lettura… sono d’accordo con tutti e 10 i punti per esperienza personale, sia negativa che positiva. Sono felice che l’esperienza positiva è quella che sto vivendo ora. Sono felice perchè anche se ho ancora un po’ da lavorare la strada per essere felice in amore è quella imboccata da quasi 3 anni. Grazie per la tua condivisione <3

    1. Michela

      Ciao Elen,
      sono davvero felice che tu sia sulla strada giusta. È una strada così meravigliosa che è un peccato non condividerla! Spero che tutti possano intraprenderla prima o poi. Buona fortuna per il tuo viaggio ❤️
      Michela

  2. Claudio

    Ciao Michela,
    grazie per avermi regalato, con questa lettura, qualche minuto di serenità.
    Sto attraversando una situazione molto complicata e temo di aver perso di vista, ormai da tanto, le cose che mi facevano felice…in realtà ne sono abbastanza sicuro ma tant’è…
    Seguire queste regole è più che impegnativo, ma ne condivido i concetti, anche a livello di amicizia e non solo in amore.
    Gentilezza e rispetto sono fondamentali sempre e con tutti

    Claudio

    1. Michela

      Ciao Claudio, grazie per condiviso parte del tuo viaggio qui. Sono felice che le mie righe ti abbiano dato un po’ di serenità. La cosa bella è che nella vita non si “arriva” mai: si è sempre in una danza continua e finché c’è la musica c’è, bisogna danzare. Se c’è la consapevolezza sono certa che troverai di nuovo la strada verso le cose che ti rendono davvero felice. Io stessa ho iniziato a scrivere questo blog in seguito ad una lista: “Cose che mi rendono felice”. Se vuoi, ne parlo in questo articolo.

      Un abbraccio,
      Michela

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