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Armadio Sostenibile: 4 Regole da Seguire

Armadio Sostenibile: 4 Regole da Seguire

Avere un Armadio Sostenibile è il mio sogno. Se hai letto il mio articolo “Come ho Cambiato Vita in 5 Fasi”, sai già che la mia vita ha preso una svolta proprio qui: nel guardaroba, in mezzo a mille vestiti.

Ma cominciamo dall’inizio:

Cosa si intende con Armadio Sostenibile?

Avere un Armadio Sostenibile significa acquistare con intenzione e consapevolezza, senza cedere agli acquisti di impulso, in modo da minimizzare il proprio impatto ambientale nel settore della moda.

Da dove iniziare per avere un Armadio Sostenibile?

...da quello che hai già! Per avere un Armadio Sostenibile non è necessario spendere un patrimonio in nuovi vestiti di brand artigianali ecosostenibili. Al contrario, un vero Armadio Sostenibile si ottiene con una nuova mentalità: la mentalità della Lentezza e dell’Utilizzo, e non della Velocità e del Consumo.

4 Regole per un Armadio Sostenibile

Passo dopo passo, sto arrivando al mio obiettivo: avere un armadio al 100% consapevole e ecosostenibile. Ho deciso allora di scrivere qui le 4 regole fondamentali per cominciare questo bellissimo viaggio nella moda green, un viaggio che mi ha cambiato e mi ha reso quella che sono ora.

Partiamo subito con la prima!

1. Comprare solo abiti che indosseremo molto spesso (e indossare di più gli abiti che abbiamo già)

Questa regola sembra sciocca, vero? Ma la verità è che molte persone acquistano capi che poi non indosseranno mai, o indossano solo 1-2 volte. Uno studio ha riscontrato che indossiamo per l’80% del tempo solo il 20% dei vestiti che possediamo, e che la maggior parte delle donne ha nell’armadio almeno un capo con l’etichetta ancora attaccata.

Non è sostenibile acquistare nuovi capi che sono stati prodotti utilizzando acqua, tessuti e risorse umane per poi restare inutilizzati in fondo all’armadio.

Quindi, prima regola per un armadio sostenibile: sii sincera con te stessa e ad ogni acquisto chiediti “Userei questo vestito tutti i giorni? Lo indosserei ora?”

Se la risposta è no, forse non è una scelta sostenibile.

Nel 2016 è stata lanciata la campagna #30wear, che invitava chiunque a impegnarsi di utilizzare almeno 30 volte ogni abito acquistato. 30 volte può sembrare poco, ma non lo è! Se indossi una camicia una volta settimana, ci vorranno comunque 7 mesi prima di aver superato la sfida. Impegnarsi a indossare 30 volte ogni abito che già possediamo sarebbe un grande obiettivo per un armadio sostenibile.
Riassumendo: ci sono dei vestiti che amiamo di più e che mettiamo più spesso di altri. Un armadio sostenibile comprende solo abiti che amiamo alla follia e che indossiamo spessissimo.

2. Comprare abiti durevoli e di qualità

Spesso pensiamo che qualità = prezzo. Ma nell’attuale mondo della moda non è più così. Un abito molto costoso potrebbe comunque essere stato realizzato con materiali scadenti per permettere al brand di guadagnare più soldi.

Ispeziona il vestito: rivoltalo da dentro a fuori. Osserva le cuciture: sono resistenti o flosce? Se tiri, sembra che si spezzi? La stoffa è sottile? La fodera è di buona fattura?

Quando si parla di sostenibilità nella moda la qualità è importante: un armadio sostenibile è composto di capi che durano nel tempo e che sopportano bene tanti utilizzi.

3. Prenderci cura degli abiti che possediamo già

Quando si parla di moda sostenibile, anche il modo in cui noi trattiamo i nostri abiti è importante! Ci sono moltissimi modi in cui possiamo prenderci cura dei nostri vestiti perché abbiano una lunga vita felice nel nostro armadio sostenibile. Alcuni di questi sono: 

  • Utilizzare le giuste impostazioni di lavaggio per i diversi materiali, seguendo le istruzioni dell’etichetta. (E quando in dubbio, lavare tutto a 30 gradi con un foglietto acchiappacolore :D);
  • Non lavare troppo spesso: la quantità di lavatrici e asciugatrici che facciamo è parte integrante dell’impatto ecologico della moda;
  • Usare gli appositi sacchetti per lavatrice per evitare che i capi più delicati, come abiti di pizzo e biancheria intima, si rovinino con i dentini del cestello;
  • Stendere con cura per evitare i segni delle mollette;
  • Stirare il meno possibile (yey! 😄);
  • Piegare i maglioni invece di appenderli.

Con cura degli abiti comprendiamo anche tutte quelle piccole azioni che possiamo fare per mantenere i nostri capi come nuovi: rammendare i piccoli buchi, tagliare i fili penzolanti, riattaccare bottoni, togliere i pelucchi dai maglioni, risuolare le scarpe.

Allungare la vita dei nostri capi è fondamentale: più a lungo possiamo indossarlo, meno spesso dovremo sostituirlo con un nuovo abito per la cui realizzazione sono state utilizzate moltissime risorse di acqua, tessuti, energia, combustibili fossili e lavoro umano.

4. Riciclare e smaltire responsabilmente

Non buttare mai via i vestiti nell’indifferenziata! I tessuti possono essere quasi sempre riciclati. Gli abiti in buone condizioni possono essere venduti, regalati o scambiati; le vecchie magliette di cotone possono diventare ottimi stracci per pulire la casa.

È sempre meglio:

  • chiedere alle amiche, cugine, conoscenti se desiderano quei vestiti;
  • regalarli a qualcuno in grado di trasformarli, come una sarta o ad un’amica che ama il Fai Da Te;
  • organizzare uno Swap Party per scambiare i vecchi abiti con nuovi abiti;
  • usarli come stracci per pulire casa;
  • darli ai bambini per giocarci e dipingerci sopra;
  • venderli online su eBay, su Facebook, su Depop;
  • venderli ai mercatini dell’usato;
  • donarli a qualcuno che ne farà davvero un uso caritatevole (un’associazione di volontariato o una parrocchia che conosci bene).

Se proprio te ne vuoi liberare, portali all’Ecocentro più vicino a te e smaltiscili nell’area apposita per i tessuti. Questa è la soluzione meno preferibile, perché è probabile che i vestiti finiscano comunque in discarica o che vengano esportati e venduti senza che tu ci guadagni nulla.

Il rifiuto tessile è un problema per il pianeta al pari della plastica. Enormi discariche di vestiti buttati via riempiono intere città in Paesi lontani da noi. Su questo tema, consiglio la visione del breve documentario “Textile Mountain”: lo trovi a questo link: https://www.textilemountainfilm.com/

Riassumendo: avere un guardaroba sostenibile significa considerare anche il modo in cui ogni abito verrà smaltito.

Armadio Sostenibile: considerazioni finali

So che questo articolo contiene dei consigli molto diversi da altri sullo stesso tema. Spesso ci si concentra su COSA acquistare: abiti di artigianali locali, brand ecosostenibili, mercatini dell’usato. Per quanto questi siano ottimi consigli (chi mi segue da un po’ sa che acquisto 99% second-hand), la verità è purtroppo che NON acquistare è la cosa più sostenibile che si possa fare.

Questo articolo vuole essere d’aiuto nel momento dell’acquisto: impegnarsi a indossare, amare e prendersi cura di quel capo (a prescindere da dove è stato acquistato) è, secondo me, davvero la base di un Armadio Sostenibile.

(Ma parlaremo ancora di questi argomenti su un articolo dedicato all’Armadio Etico! 😃 )

Ecco conclusi i 4 passi per avere un avere un guardaroba sostenibile! È un argomento che mi sta molto a cuore e sono felice di poter condividere consigli utili sulla sostenibilità nel nostro armadio. 

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Michela

Ciao! Sono Michela e questo è il mio blog. Grazie di aver letto fino a qui!

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