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Shein è ecosostenibile o etico?

Shein è ecosostenibile o etico?

Cosa troverai in questo articolo

Cos’è Shein, di cui vediamo pubblicità ovunque sui social media dal lockdown 2020? Come funziona? Perché ha avuto così tanto successo? È affidabile? E soprattutto: acquistare abiti Shein è ecosostenibile e etico?

Cos’è Shein 

Shein è un negozio online di abbigliamento cinese a basso costo che in pochi anni ha raggiunto e superato le maggiori catene Fast Fashion del mondo (Zara, H&M…).

È diventato famoso in Italia durante il lockdown, anche grazie a numerose collaborazioni con influencer su TikTok e altri social media.

Shein è valutato oltre 30 miliardi di dollari e nel 2020 è diventato la più grande azienda di moda esclusivamente online del mondo.

Shein è economico?

Shein è molto, molto, molto economico. E questo che lo ha reso così popolare: vestiti e 3€ l’uno, di qualità non troppo diversa dai negozi di Fast Fashion più conosciuti come Primark e H&M. Ma com’è possibile che sia così economico?

Ha forse macchinari più grandi e potenti di Zara? Un’economia di scala migliore? No: semplicemente, paga pochissimo i suoi sarti e sarte.

Uso volutamente la parola sarto/a: la moda mondiale è ancora realizzata a mano, con macchine da cucire individuali, attivate da una singola persona che esegue le cuciture su centinaia di pezzi al giorno.

Shein è molto economico perché i lavoratori:

  • lavorano 18 ore al giorno
  • lavorano 7 giorni su 7
  • sono pagati 3 centesimi a capo di abbigliamento
  • hanno un giorno al mese di “ferie”
  • se fanno un solo errore non ricevono ⅔ della paga giornaliera

La fonte di questi dati è il documentario investigativo “Untold: the Shein Machine” che mostra, grazie ad una donna sotto copertura, cosa significa davvero lavorare in una fabbrica che produce abiti per il marchio Shein.

Più economico è per te, più costa al pianeta in termini di risorse, inquinamento e sfruttamento umano.

Shein è di qualità?

A mio parere, è raro trovare vestiti di qualità nelle catene Fast Fashion, e Shein NON è un’eccezione. Shein non è di qualità. Ma mi rendo conto che il concetto di “qualità” potrebbe essere soggettivo, quindi scrivo qui cosa intendo io per qualità. Un vestito di qualità per me:

  • è di tessuto naturale: cotone, lana, seta, canapa, lino, cashmere
  • è morbido al tatto, opaco, sostanzioso
  • ha cuciture resistenti, ben fatte, che non si allargano se le tiri e non si sfilacciano
  • ha zip e bottoni che durano nel tempo
  • ha una fodera (cappotti) o un doppio strato di tessuto (costumi da bagno)
  • comodo da mettere, da togliere, da indossare tutto il giorno

La qualità dei vestiti di Shein è incerta: certi capi sembrano resistenti, altri utili solo per pulire la polvere dei termosifoni. Non c’è un vero standard, perché non esiste un controllo qualità complessivo: decine di fabbriche nel mondo producono centinaia di modelli diversi.

In genere gli abiti sono 100% poliestere, materiale che – oltre a essere un derivato del petrolio – fa sudare, puzzare ed è elettrostatico, ovvero ti si attacca al corpo come le tende bagnate delle docce di certi hotel. Già quando ti arriva ha dei fili penzoloni, i bottoni ballerini, le zip che si inceppano ed è così sottile da essere trasparente.

Quando i grandi marchi di Fast Fashion si fanno la lotta, non è per la qualità: è sempre, solo, per abbassare i prezzi. E quando la lotta è sul prezzo, non ci può essere vera qualità. 

PS: questo purtroppo non vuol dire che “costoso”  sia sinonimo di “di qualità”, ma questo è un altro argomento che ho già affrontato qui.

Shein è ecosostenibile? Spoiler: no

Shein non è ecosostenibile per molti motivi, tra cui:

  • Shein utilizza materiali vergini: i tessuti usati per i vestiti di Shein sono tutti a base di petrolio: poliestere, nylon e altre fibre sintetiche. Non utilizza materiali riciclati o a basso impatto ambientale come la canapa;
  • Shein non offre informazioni riguardo le norme internazionali sull’inquinamento ambientale, l’utilizzo e lo spreco di acqua, l’impiego di materiali e colorazioni sicure per la salute (anzi: alcuni studi hanno riscontrato che nei prodotti Shein sono presenti sostanze tossiche per gli esseri umani e per l’ambiente);
  • Shein promuove l’acquisto massiccio: grazie ai prezzi bassi e alle numerose haul delle influencer, che spendono centinaia di euro alla settimana su Shein per creare contenuti per poi gettare via i vestiti o tenerli inutilizzati dell’armadio, si stimola l’emulazione: “anche io voglio così tanti bei vestiti a buon prezzo!

Shein è etico? Lo sfruttamento della manodopera

Comprare da Shein non è etico. Diciamolo subito, così non ci sono dubbi. Se pensi che la vita di un essere umano che vive dall’altra parte del globo abbia lo stesso valore della tua, non dovresti comprare da Shein.

Shein non è etico perché sfrutta i suoi lavoratori, che devono lavorare 18 ore al giorno per avere uno stipendio che permetta loro di vivere; sono ricattati e puniti per ogni errore; non hanno tempo libero; sono, di fatto, in stato di semischiavitù.

Copio pari pari quanto scritto prima, perché vale anche qui. Shein NON è etico perché i suoi sarti e sarte:

  • lavorano 18 ore al giorno
  • lavorano 7 giorni su 7
  • sono pagati 3 centesimi a capo di abbigliamento
  • hanno un giorno al mese di “ferie”
  • se fanno un solo errore non ricevono ⅔ della paga giornaliera

Oltre alle disumane condizioni lavorative di Shein, questo brand ha anche il brutto vizio di rubare i design di piccoli brand indipendenti.

Acquistare su Shein è sicuro? 

Shein sembra essere affidabile per chi acquista, con recensioni positive e blablabla. Se acquisti su Shein, è probabile che il pacco ti arrivi dopo 10-15 giorni. Se non arriva, però, non c’è nessun tipo di assistenza post vendita che possa aiutarti. Un po’ come quando hackerano l’account Facebook: la risposta dell’assistenza è in genere arrangiati

Un altro aspetto da non sottovalutare è la salubrità di questi vestiti: Shein è sicuro dal punto di vista della salute? Uno studio canadese ha riscontrato alti livelli di PFAS, ftalati e piombo su vestiti e accessori di marca Shein, fino a 20 volte più del consentito. Questi residui tossici sono particolarmente pericolosi per bambini e donne in gravidanza.

Perché Shein ha tante recensioni?

Ogni articolo di Shein ha tante recensioni perché si possono vincere punti pubblicando commenti e opinioni sugli articoli acquistati. Dopo aver soddisfatto il minimo di testo dei commenti (le recensioni devono essere lunghe almeno un tot di caratteri) si ricevono 5 punti, da utilizzare per ottenere uno sconto sull’ordine successivo.

La Psicologia di Marketing di Shein

Shein afferma “di utilizzare la psicologia della nuova generazione e implementa strategie di marketing specifici per stimolarne la fama”. I prezzi bassi attirano acquirenti giovani e giovanissimi, con budget ridotto, che poi pubblicano ciò che hanno acquistato sui social media, stimolando l’emulazione e attirando nuovi clienti.

L’app di Shein ha anche un aspetto di gamification che incide sulla psicologia di chi la utilizza. In base agli acquisti effettuati i clienti sono premiati con punti e sconti da utilizzare per gli acquisti successivi. Shein premia con questi sconti anche gli utenti che accedono ogni giorno all’app: un ingegnoso strumento di marketing per invogliarci a comprare ogni giorno: “ho aperto l’app, tanto vale che guardo cosa c’è in offerta…”. Si possono ottenere punti anche partecipando a concorsi, giochi e streaming live.

Shein promuove l’acquisto sconsiderato: Shein promuove diversi codici sconto per acquistare entro un tot di tempo. Per chi non lo sapesse, mettere una data di fine ad un’offerta è una nota tecnica di marketing chiamata “dell’urgenza”, che funziona facendo leva sull’ansia generata dall’idea di avere poco tempo per decidere se acquistare o no (e di solito acquistiamo).

Il Fast Fashion vive della costante insoddisfazione che noi proviamo verso il nostro corpo, la nostra vita e le nostre relazioni: i vestiti diventano così una soluzione temporanea per provare a sentirci di nuovo belle e interessanti, per apparire al meglio da fuori, quando dentro ci sentiamo un po’ uno schifo. Shein non fa eccezione.

Conclusioni – Perché non comprare da Shein

Insomma: il vero lupo cattivo di questa storia non è – solo – Shein, è il consumo eccessivo, che Shein (e altre aziende Fast Fashion) inducono nei consumatori – noi – con prezzi ridicoli, codici sconto, strategie di marketing, pubblicità ossessiva.

Il consumo eccessivo è un problema ambientale, ma il sistema-moda è anche un problema etico: Shein sfrutta persone come me e te, dall’altra parte del globo, solo perché può farlo. Persone che hanno figli, sogni, paure e speranze. Persone le cui vite sono massacrate dal lavoro, distrutte, senza speranze né prospettive, perché io possa indossare 3 volte un top da 2 euro.

Comprare questi brand significa appoggiare e finanziare questo sfruttamento.

Vuoi sapere di più sulle condizione lavorative del Fast Fashion?

Leggi questo mio articolo dove scritto tutto tutto tutto quello che so sul Fast Fashion.

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Dire no all’industria del Fast Fashion mi ha reso la persona che sono ora ed è stato il motivo principe per cui ho aperto questo blog. Se non mi conosci, ciao! Sono Michela. Scrivo di Moda Etica, Crescita Personale e Stile di Vita Sostenibile.

Se vuoi saperne di più su Fast Fashion e Moda Sostenibile, questi sono gli articoli più letti del blog:

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Michela

Ciao! Sono Michela e questo è il mio blog. Grazie di aver letto fino a qui!

Questo articolo ha 3 commenti.

  1. Marina

    Grazie Michela! Purtroppo i prezzi bassissimi di questi brand attirano molto, perché riducono il “senso di colpa” di aver gettato denaro per qualcosa che non ci serviva…
    In realtà dovremmo sentirci molto più in colpa, per aver alimentato un sistema di sfruttamento delle persone e dell’ambiente.

    1. Michela

      Ciao Marina,
      hai proprio ragione! Un prezzo troppo basso quasi sempre significa che c’è qualcun altro che sta pagando al posto nostro: altre persone o l’ambiente.

  2. Marina

    Ciao Michela, ti segnalo questa campagna di raccolta firme, per sollecitare una legislazione europea che imponga alle aziende di abbigliamento e calzature di condurre una due diligence sul salario di sussistenza nelle loro catene di approvvigionamento.
    https://www.goodclothesfairpay.eu/it/

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