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Lo confesso con vergogna: ero dipendente dallo shopping. Non ho mai avuto debiti, ma fare shopping mi rendeva… troppo felice. E per avere quella scarica di felicità, acquistavo nuovi capi ogni settimana.
Quando mi sono accorta che lo shopping agiva su di me come una droga (ovvero: quando non compravo cose nuove, le desideravo moltissimo) e che mi impediva di fare le cose che mi rendevano davvero felice (perché non avevo più soldi per farle) mi sono imposta delle regole per fare un uso migliore dei miei soldi quando facevo shopping.
Ecco perché ho deciso di condividere 6 semplici regole che mi hanno aiutato a fare davvero uno Shopping Consapevole.
Queste regole mi hanno reso più consapevole di cosa ho già, di cosa mi serve veramente e dell’impatto che hanno i miei acquisti su di me e sul pianeta. Attenendomi a queste 6 regole di Shopping Consapevole, sono riuscita a ridurre gli acquisti impulsivi di vestiti e a risparmiare davvero tanti soldi.
Queste regole sono da applicare prima di acquistare quando ci troviamo in negozio, dubbiose, con in mano il vestito che desideriamo. A me, queste regole hanno cambiato la vita. Spero possano fare altrettanto per te!

6 Regole Pratiche per uno Shopping Consapevole
Regola 1: Costo per Uso
Questa regola è per me la più semplice: se delle scarpe costano 100€, mi chiedo se le indosserò 100 volte. So che sembra un metodo estremo, ma per me funziona: ad esempio, so che se devo comprare un cappotto di qualità posso pagarlo anche molto, perché lo indosserò ogni giorno per molti inverni.
Se invece è un vestito da cerimonia che costa 100€, e che so metterò solo 2 volte, il risultato è 50€ per uso. 50€ per uso, per me, nella mia attuale situazione economica, è eccessivo per un vestito. Se so che non avrò 100 occasioni speciali per indossarlo, non lo compro. Nella rara eventualità che mi serva un vestito da cerimonia, adotto una delle seguenti soluzioni:
- Faccio shopping nel mio armadio. Nel 99% un vestito adatto c’è già;
- Ne cerco uno nei negozi dell’usato, che in genere sono pieni di vestiti eleganti e da cerimonia indossati 1-2 volte;
- lo chiedo in prestito ad un’amica.

La regola Costo per Uso è stata fondamentale per aprirmi gli occhi: mi obbliga a comprare per la persona che sono veramente e non per la persona che vorrei essere. Vorrei essere la persona che indossa i tacchi tutte le sere, ma non lo sono. Per quanto triste, devo accettarlo e rimettere gli stiletti tacco 12 sullo scaffale del negozio.
Regola 2: Tre Outfit da Abbinare
Questa regola è utile in fase di scelta: il capo che voglio comprare si deve abbinare a 3 outfit che hai già a casa. Quello che compro deve semplificarmi la vita, non complicarla obbligandomi a comprare nuovi pezzi, e quindi a spendere più soldi. Se mentre sono in negozio con il vestito in mano non mi vengono in mente tre outfit a cui abbinare quel pezzo, lo rimetto giù.

Questa regola obbliga a conoscere davvero il proprio armadio. Fare shopping di vestiti dovrebbe essere come fare la spesa: prima di uscire bisogna controllare in frigo e in dispensa per evitare di comprare doppioni e prodotti in eccesso che poi non sappiamo come usare in una ricetta.
Tre outfit diversi: se non mi vengono in mente, non acquisto.
Qualcuno utilizza la versione “Pensa a 3 occasioni in cui metterlo”, ma per me questo metodo non ha mai funzionato per impedirmi di comprare qualcosa: le occasioni si possono inventare, i vestiti che possiedo già no.
Regola 3: “1 Dentro, 1 Fuori”
Questa regola è efficacissima per riconoscere gli acquisti poco oculati! Bisogna chiedersi “Se acquisto ora questo vestito, che vestito vorrei eliminare quando arrivo a casa?”
Si basa infatti su semplice matematica: per ogni nuovo abito che compro, un’altro deve essere donato o venduto. Questo pensiero mi ha aiutato davvero a distinguere quando stavo acquistando dei capi davvero straordinari e quando invece stavo facendo shopping per noia.

Esempio pratico: vedo un paio di jeans, li provo, mi piacciono. Benissimo. Adesso mi chiedo due cose:
- Sono più belli, comodi, di qualità dei jeans che indosso già o che ho a casa?
- Eliminerei dei jeans che ho già per possedere questi?
Se la risposta è NO a entrambe le domande, i jeans tornano sulla mensola del negozio.
Questa regola aiuta a evitare di accumulare vestiti inutilizzati nell’armadio: c’è infatti un limite fisico alle cose che possiamo possedere (le ante dell’armadio, gli scatoloni in garage) e indossare (abbiamo solo due piedi, non possiamo indossare 14 scarpe contemporaneamente).
Per ridurre il mio guardaroba a dimensioni accettabili, io ho cominciato con “1 dentro, 2 fuori”. Per me questa regola è stata una delle migliori per valutare e ridurre drasticamente i miei acquisti.
Regola 4: Etichetta Perfetta
Primissima cosa che faccio: rivolto il capo e leggo l’etichetta. Se è composta solo da fibre sintetiche di scarsa qualità, ottiene un punteggio di 0 punti. Se mi costringe a utilizzare metodi di lavaggio costosi (come il lavaggio a secco) altri 0 punti.
Se invece la composizione del tessuto mi piace, ottiene 5 punti. Se non ci sono particolari difficoltà nel mantenimento di questo capo, altri 5 punti.

Solo i capi che superano questa prima ispezione possono passare alle regole viste prima. Inutile riflettere con cosa abbinarlo e se riuscirò a indossarlo 100 volte se mi farà puzzare, mi irriterà la pelle, e dovrò pagare soldi extra ogni volta che dovrò lavarlo.
Regola 5: Ultimo Controllo
Quante volte sono tornata a casa tutta soddisfatta per poi scoprire un sacco di difetti sul vestito appena comprato! Quindi, improrogabile ultimo step prima di acquistare: osservare molto bene il capo.

Se tiro le cuciture, vedo i fili che si allargano? Ci sono fili penzoloni, orli storti? Il tessuto sembra di scarsa qualità nonostante l’etichetta? Supererà i 30 lavaggi?
Con grande dispiacere, spesso mi tocca rimettere giù un abito che mi piaceva molto. Che senso ha acquistarlo e amarlo, se si disintegrerà in lavatrice al secondo lavaggio? Meglio impiegare i miei soldi (e lo spazio nell’armadio) per vestiti più meritevoli.
6. Regola della Settimana
Questa regola serve a evitare che emotività e fretta influenzino le decisioni di acquisto. Quando trovo un capo che mi piace e sono convinta al 90%, lo lascio in negozio e mi do una settimana per pensarci.
Se dopo una settimana ci penso e lo desidero ancora, vado a comprarlo. Se dopo una settimana invece non ci penso più o addirittura me lo sono dimenticato… capisco che ho fatto bene a non comprarlo 🙂

Conclusioni
Queste regole sono pratiche, semplici e applicabili ad ogni acquisto. Mi hanno reso più consapevole di cosa ho già, di cosa mi serve veramente e dell’impatto che hanno i miei acquisti su di me e sul pianeta.
Io e il mio portafoglio abbiamo tratto enorme beneficio dall’applicazione di queste regole prima di ogni acquisto; spero davvero che possano essere utili anche a te.
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Consiglio extra per uno Shopping Consapevole Superefficace
Piccola aggiunta: per rendere davvero efficaci queste regole, io avevo fatto uno step ulteriore di difficoltà. Mi ero imposta di acquistare:
- NUOVO solo quando estremamente necessario, ovvero non è possibile trovare il capo di seconda mano: biancheria intima, scarpe da ginnastica neutre, leggings sportivi di qualità.
- USATO per tutto il resto, ovvero le voglie e gli sfizi. Se proprio desidero un bel vestitino estivo perché sì, ne scelgo uno seconda mano per 5 euro. Mi sono tolta uno sfizio e ho evitato che quel vestito finisca in una discarica in Kenya.
Questo step ulteriore mi ha aiutato ad avere oggi un Armadio Sostenibile quasi al 100%, di cui indosso e amo ogni capo.
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Buono Shopping Consapevole ❤️
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Io ci sono ancora dentro fino al collo.
Per carità, compro praticamente sempre second hand e vintage e capi di qualità, il fast fashion non mi vede neppure dipinta.
Ma non riesco a smettere, è come se fossi Dr Jekyll e Mr Hyde., periodicamente dentro di me si sveglia un mostro che non è appagato finche non ho comprato, comprato e comprato.
Non resisto al pezzo unico, al capo che racconta una storia, a quei tagli e tessuti che nei negozi di oggi ci sognamo. Essendo pezzi unici, mi prende la sindrome dell’ultimo treno: ‘se non lo prendo ora non lo troverò più’, il che spesso è vero.
E poi mi trovo con il portafoglio pieno di ragnatele e l’armadio zeppo di capi anche belli, ma il problema è che sono troppi! Vedere armadio e cassetti incasinati mi stressa da morire, mi vergogno del denaro speso e alcune cose non le metto neppure perché non voglio che mi venga chiesto ‘questo è un altro vestito nuovo? Dove lo hai preso?’ .
Credo che per me ci vogliano le misure drastiche del tipo stare lontana dai social e dalle piattaforme tipo Vinted che sono la mia rovina. Ce la farò? La speranza è l’ultima a morire.